PRIMAVERA RICORDANDO LA PASQUA!


Buongiorno e bentrovati a tutti, come state? Trascorsa bene la giornata di liberazione? Ed oggi avete assistito alla proclamazione dei due papi santi? Bene, allora volevo deliziarvi con 2 forme prettamente pasquali di quei dolci che noi, in quel di Calabria, chiamiamo TORTANI e facciamo in versione principalmente dolce in modo da poterli inzuppare nel latte o accompagnarli al caffè o alle merende di metà mattina e pomeriggio.  
Li abbiamo fatti per Pasqua, è ovvio, e in quantità tali da esser donati a vicini e parenti ma qualcuno rimane sempre e per non sprecare cibo imbustiamo in sacchetti da congelatore e congeliamo. Vi spiego per grandi linee come li prepariamo qui in casa mia (il segreto, ahimè, è che tutto viene misurato ad occhio!) considerando una quantitativo di farina che si aggira intorno a 5-6 kg:

Lievito madre+ 1 lievito di birra

1 l circa di latte

1 panetto di margarina

5 cucchiai di strutto di maiale

500 ml di olio di oliva

1,2 kg zucchero (potete usarne anche meno, in base ai vostri gusti deciderete volta per volta!)

Semi di anice selvatico

Aroma di fior d’arancio

15- 20 uova intere

Farina q.b.

Uova per l’esterno (che di solito facciamo bollire per almeno 5 minuti, onde evitare la cottura incompleta in forno)
 

Si parte intiepidendo i liquidi  e si aggiungono l’ aroma e i semini. Si sbattono le uova e si inizia a lavorare il tutto aggiungendo man mano farina setacciata. Si ottiene un impasto lavorabile e morbido che viene lasciato lievitare dalla sera prima. Il mattino successivo si fanno le varie forme (tra cui quelle dell’immagine, ovvero sopra una bella treccia e sotto quella che viene chiamata Corona Di Cristo, oltre a vari tipi in cui viene inserito qualche uovo). Si lasciano raddoppiare e prima di infornare nel forno a legna si spennellano con uovo sbattuto e si cospargono di zucchero semolato e palline di zucchero colorato. NB. E’ importante riuscire ad avere una temperatura all’interno del forno che non ustioni l’esterno e rischi di lasciare l’interno dell’impasto crudo. Se riuscite, infornate qualcosa prima, come delle focacce o dei pani non troppo grandi che rilasciando umidità abbassano il livello di calore.


PS. Nel mio paese natale, non lontano dalla mia attuale residenza, si usa fare una versione salata, adatta ad accompagnare vino e salumi: PIZZI Cu’ L’UOVO! Per la ricetta salata si sostituisce allo zucchero il sale, ovviamente in quantità più modiche, e non si mette il fior d’arancio. Inoltre, si spennella con il solo uovo sbattuto e di solito si abbellisce con una foglia di ulivo, che potrebbe essere quello benedetto per le Palme.

Buon appetito! E felice primavera a tutti!

Baci baci, Catia

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